Patti territoriali per l’occupazione
Patti territoriali per l’occupazione
[internet:http://europa.eu.int/comm/pacts]
Strumento finalizzato ad agevolare la realizzazione, a livello locale, di interventi di politica economica (v.) e del lavoro (v. Occupazione) che coinvolgono una pluralità di soggetti.
I Patti territoriali per l’occupazione sono stati inclusi, per la prima volta, tra le misure volte a promuovere la creazione e lo sviluppo di posti di lavoro a livello locale nel corso del Consiglio europeo di Firenze del giugno 1996 e successivamente rilanciati dal Consiglio europeo di Dublino del dicembre dello stesso anno. Attualmente rientrano tra le iniziative che ricevono il sostegno finanziario del Fondo sociale europeo (v. FSE), secondo quanto stabilito dall’art. 2 del regolamento CE n. 1262/1999.
Obiettivo principale dei Patti è promuovere la cooperazione a livello regionale e locale per individuare gli ostacoli e le prospettive occupazionali per ciascuna area interessata, coinvolgere i responsabili della politica occupazionale e mobilitare le risorse disponibili per finanziare le misure a favore della creazione di posti di lavoro. Una volta individuati questi punti, ed elaborata una strategia d’azione, gli Stati membri devono presentare un documento formale alla Commissione contenente le caratteristiche e le modalità di attuazione dei Patti territoriali. La Commissione procede, poi, alla valutazione e all’approvazione dei progetti sulla base di tre criteri:
— le iniziative devono essere proposte a livello locale e non devono essere imposte dall’alto;
— i progetti devono coinvolgere attivamente tutti gli operatori socioeconomici;
— le iniziative, coordinate tra loro, devono essere parte di un piano d’azione.
Le iniziative varate nell’ambito dei Patti territoriali possono beneficiare anche di un finanziamento erogato dalla Banca europea per gli investimenti (v. BEI) e dal Fondo europeo per gli investimenti (v. FEI), in particolare per quanto riguarda lo sviluppo di nuove attività produttive.
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Strumento finalizzato ad agevolare la realizzazione, a livello locale, di interventi di politica economica (v.) e del lavoro (v. Occupazione) che coinvolgono una pluralità di soggetti.
I Patti territoriali per l’occupazione sono stati inclusi, per la prima volta, tra le misure volte a promuovere la creazione e lo sviluppo di posti di lavoro a livello locale nel corso del Consiglio europeo di Firenze del giugno 1996 e successivamente rilanciati dal Consiglio europeo di Dublino del dicembre dello stesso anno. Attualmente rientrano tra le iniziative che ricevono il sostegno finanziario del Fondo sociale europeo (v. FSE), secondo quanto stabilito dall’art. 2 del regolamento CE n. 1262/1999.
Obiettivo principale dei Patti è promuovere la cooperazione a livello regionale e locale per individuare gli ostacoli e le prospettive occupazionali per ciascuna area interessata, coinvolgere i responsabili della politica occupazionale e mobilitare le risorse disponibili per finanziare le misure a favore della creazione di posti di lavoro. Una volta individuati questi punti, ed elaborata una strategia d’azione, gli Stati membri devono presentare un documento formale alla Commissione contenente le caratteristiche e le modalità di attuazione dei Patti territoriali. La Commissione procede, poi, alla valutazione e all’approvazione dei progetti sulla base di tre criteri:
— le iniziative devono essere proposte a livello locale e non devono essere imposte dall’alto;
— i progetti devono coinvolgere attivamente tutti gli operatori socioeconomici;
— le iniziative, coordinate tra loro, devono essere parte di un piano d’azione.
Le iniziative varate nell’ambito dei Patti territoriali possono beneficiare anche di un finanziamento erogato dalla Banca europea per gli investimenti (v. BEI) e dal Fondo europeo per gli investimenti (v. FEI), in particolare per quanto riguarda lo sviluppo di nuove attività produttive.